Non posso essere sola, mi viene a visitare una schiera di ospiti, non sono registrati, non usano la chiave, non han né vesti, né nomi, né climi, né almanacchi, ma dimore comuni, proprio come gli gnomi, messaggeri interiori ne annunciano l'arrivo, invece la partenza non è annunciata, infatti non sono mai partiti.
Emily Dickinson

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giovedì 16 dicembre 2010

Tutti a casa con la febbre!

Più che una casa mi sembra un ospedale:
un giorno si ammala uno il giorno successivo un altro.
Ormai sono settimana che sono in casa, tranne piccole uscite di necessità.
Certo fa freddo quindi è anche un piacere ma in questi giorni, con le feste prossime, diventa quasi una tortura stare in casa.
Allora consoliamoci con un po' di musica, anche perché sono curiosa di postare un video e vedere se mi funziona!

http://www.youtube.com/watch?v=z1rYmzQ8C9Q

venerdì 3 dicembre 2010

Dolce e amara

  Quando una maestra ti chiama in orario scolastico per dirti che tuo figlio non vuole fare nulla la prima cosa che pensi è che sia lei che le altre maestre non sono capaci di creare una lezione dinamica e coinvolgente, e come spesso accade di sentirsi disturbate dall'allunno capriccioso; è molto più facile insegnare e mostrare la propria bravura quando sono tutti ubbidienti.
Poi in un secondo momento, non molto distaccato dal primo, pensi alle tue responsabilità: a quanto non sei stata in grado di farti ascoltare da tuo figlio, soprattuto di farti ubbidire.
Perché è sempre difficile con i figli capire la strada giusta da percorre, ogni bambino è una storia a se', e non sai se è giusto essere severa o prediligere una certa duttilità.
Io forse sono stata troppo duttile e mio figlio ne approfitta tutti i giorni, non sono mai stata capace di attuare e portare a termine una punizione, risultando così poco credibile.
Così ora mi tocca, per il bene di mio figlio, cambiare strategia, ammesso di averla mai avuta.
Dolce e amara dovrò essere se voglio farmi rispettare, anche se non so da dove cominciare!!!

sabato 27 novembre 2010

Tra il dire e il fare

   Oggi pomeriggio, parlando con una mia amica, mi sono vista come madre e soprattutto mi sono vista in quello che ero convinta di poter essere come madre e quello che sono realmente.
Sono madre di due maschietti e mentre ero in attesa del primo, nove anni fa, mi dicevo che sarei stata di sicuro un'ottima madre, perché avevo un bagaglio culturale, perché mi sentivo una donna sensibile e altruista, perché avevo sofferto molto la mancanza di parole che, come dice Thomas Mann ti fanno sentire "cittadino del mondo";
parole che infondono fiducia in se stessi e vivono nel cuore anche quando il tempo ci segna i pensieri e le prime rughe ci segnano il  viso!
Invece sono stata uan madre "assente" , troppo presa dai miei problemi, dalla ricerca di equilibrio e quando è nato il secondo figlio le cose in casa sono peggiorate, soprattutto con mio marito e ci sono stati momenti che ho sentito i miei figli come un ostacolo: "senza di loro sarei andata via", questo mi dicevo!
Solo negli ultimi tempi le cose sono cambiate, perché mi accorgo che attraverso un nuovo tipo di approccio sia con me stessa che con loro le cose sono cambiate un po'.
Mio figlio oggi è più collaboartivo, forse perché mi sente vicina, forse perché mi fermo e parlo con lui, perché ascolto i suoi problemi.
Tra il dire e il fare c'è sempre una notevole differenza, tra quelli che erano i miei progetti e le mie speranze e la vita quotidiana, allora ti rendi conto che non ci sono ricette magiche, che i manuali se non toccano le corde del cuore restano solo vuote parole.
Con i figli un po' si è come su una barca: bisogna dirigere le vele a seconda di come e dove soffia il vento.
Ci siamo persi tante cose io e mio figlio però siamo in tempo per recuperare!

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