
Oggi pomeriggio, parlando con una mia amica, mi sono vista come madre e soprattutto mi sono vista in quello che ero convinta di poter essere come madre e quello che sono realmente.
Sono madre di due maschietti e mentre ero in attesa del primo, nove anni fa, mi dicevo che sarei stata di sicuro un'ottima madre, perché avevo un bagaglio culturale, perché mi sentivo una donna sensibile e altruista, perché avevo sofferto molto la mancanza di parole che, come dice Thomas Mann ti fanno sentire "cittadino del mondo";
parole che infondono fiducia in se stessi e vivono nel cuore anche quando il tempo ci segna i pensieri e le prime rughe ci segnano il viso!
Invece sono stata uan madre "assente" , troppo presa dai miei problemi, dalla ricerca di equilibrio e quando è nato il secondo figlio le cose in casa sono peggiorate, soprattutto con mio marito e ci sono stati momenti che ho sentito i miei figli come un ostacolo: "senza di loro sarei andata via", questo mi dicevo!
Solo negli ultimi tempi le cose sono cambiate, perché mi accorgo che attraverso un nuovo tipo di approccio sia con me stessa che con loro le cose sono cambiate un po'.
Mio figlio oggi è più collaboartivo, forse perché mi sente vicina, forse perché mi fermo e parlo con lui, perché ascolto i suoi problemi.
Tra il dire e il fare c'è sempre una notevole differenza, tra quelli che erano i miei progetti e le mie speranze e la vita quotidiana, allora ti rendi conto che non ci sono ricette magiche, che i manuali se non toccano le corde del cuore restano solo vuote parole.
Con i figli un po' si è come su una barca: bisogna dirigere le vele a seconda di come e dove soffia il vento.
Ci siamo persi tante cose io e mio figlio però siamo in tempo per recuperare!